(...) Queste pasticche scatenarono la fantasia dei miei
persecutori. Non volevano convincersi che non si trattava di droghe.
Può anche darsi che non avessero tutti i torti. La mia
fidanzata spiegava il senso profondo di quella roba.
Assistevo allo scontro tra il mondo dell'erboristeria e
quello delle forze dell'ordine. Per la prima volta mi trovavo in posizione un
po' defilata e la cosa era rilassante. Non mi avevano neanche detto: dai, tanto
lo sappiamo che ce l'hai. Forse erano frastornati dagli effluvi del tè rosa
d'inverno.”
Nessun commento:
Posta un commento