giovedì 6 febbraio 2020

IL/LA FINE DEL CONFINE




Sono un’insegnante molto fortunata. Incontro spesso alunni meravigliosi. 
E stavolta non mi riferisco a quelli del liceo, che, pigramente stravaccati sui banchi (dietro cumuli di zaini-felpe-fogli-monnezza) con le cuffiette mimetizzate tra le folte chiome, si fanno pregare per DISEGNARE.
Parlo degli alunni adulti, nello specifico di quelli del corso serale di illustrazione appena concluso presso EN – Laboratorio Collettivo. Che dopo una giornata di lavoro (quello vero, in piedi per 8 ore in un negozio, oppure seduti per 8 ore davanti a un computer, o ancora in giro come trottole con appuntamenti sparsi in città e fuori), nei gelidi venerdì sera d'inverno, dopo aver preparato la cena x chi è in casa, pigiamato bambini, portato fuori i cani, trovano la forza di prendere la cartella, uscire di casa e andare a DISEGNARE! A volte sembra che non ce la facciano, ma poi arrivano, stanchi ma con il sorriso, i cioccolatini, la voglia di fare, di confrontarsi, e hanno delle idee bellissime.


Una tavola imbandita

Il tema era quanto di più vasto e profondo si potesse immaginare: IL /LA FINE DEL CONFINE.
Il foglio come spazio di azione, le pagine di un libro come tante sorprese, le storie personali che diventano di tutti, i confini che sembrano esserci ma poi si superano in continuazione, grazie all’immaginazione, che sa vedere oltre le apparenze.
Solo 8 incontri… ma abbiamo maturato e raccolto frutti buonissimi! Una città a tessere esagonali che si scompone e ricompone (ed è sempre giusta!!), almeno un paio (o erano 3?) geniali idee/libro per ragazzi (tutti adorano l’elefante sul divano!), la storia di Leo, il cane che oltrepassa ogni barriera verso la libertà, la fisarmonica dello sconfinare, che sembra un paesaggio, ma dietro…!!! poi case, tante case bianche e nere, infine animali, bestie a collage che possono essere papera o coniglio a seconda di come le guardi e non badano alle differenze di specie.

La città di Paola

Gli animali di Giulia

Leo, di Monica

L'elefantino di Matilde

Sara al lavoro su "Sconfinare"

Certo, un reportage migliore con le foto dei lavori finiti arriverà in primavera, perchè questo è solo l'inizio.
Grazie, ragazzi, per me è stato davvero bello lavorare insieme a voi, mi mancherà questo gruppo, le nostre chiacchiere e i vostri esperimenti (ma sappiate che una serata di revisione compiti a casa fra qualche settimana non ve la leva nessuno!)

Un enorme grazie anche alle persone speciali di EN che ci hanno ospitato, lasciandoci sempre il fuoco acceso e qualche cosa da mangiare, di cui puntualmente non abbiamo avanzato una briciola… perché anche i nostri stomaci sono senza confini.