venerdì 27 settembre 2013

Bologna e la china

Da un paio d'anni mi dimenticavo di spedire le tavole alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna, quei 5 disegni riferiti ad una stessa storia, che, se sei molto, molto fortunato possono essere selezionati da una giuria, tra migliaia di altri, per la celebre Mostra degli Illustratori che si tiene nel periodo della fiera. Assolutamente certa che la dea bendata si aggiunga una benda ulteriore quando sono nei paraggi, io (ma non solo io, sia chiaro...) ho sempre inviato le tavole con un unico scopo, quello di ottenere il pass per l'ingresso alla fiera, altrimenti inaccessibile (a prezzi ragionevoli). Proprio così, QUALUNQUE insieme di disegni si invii, a patto che siano in numero di 5 e arrivino entro la data stabilita (5 mesi prima della fiera), ti assicurano l'ingresso gratuito per tutta la durata dell'evento. Dopo essere stata sfiorata dalla tentazione (eh-eh, è vietato ma... chi mai lo scoprirebbe?) di spedire cose già utilizzate qualche anno fa, mi sono scontrata con la dura realtà delle etichette da porre sul retro dei disegni: insomma, togliere le vecchie e applicare le nuove sarebbe stato arduo, e la paciugata assicurata. Mi piacerebbe poter dire che il mio senso dell'onestà ha prevalso, mentre in realtà è stato solo perchè sarebbe stato più complicato barare, sta di fatto che ho realizzato, in un paio d'ore, questi 5 disegni, china e acquerello, e li ho intitolati GREEN. Una misteriosa macchia di colore, che cresce, cresce, e vola via.








martedì 17 settembre 2013

Diluvio

Uuuh, ma quanto tempo è passato dall'ultimo post? l'estate è già finita? Le giornate sono ancora belle, sì, ma siamo già alla fine di settembre e presto arriveranno le piogge. Nel mio studio fervono i lavori per illustrare il consueto Calen-diario (scriverò un post riassuntivo su questo argomento...), ma spesso e volentieri prendo altre strade e improvviso con china e pennello. Il Diluvio Universale, disegno realizzato per la mostra "Dimenticati da Noè", prossimamente a Piacenza!


mercoledì 17 luglio 2013

Insegnare/imparare


Dopo tanti anni "in cattedra" (qui sopra il mio polveroso laboratorio di discipline plastiche al liceo artistico di Piacenza), tornare alunna per qualche giorno è una sensazione meravigliosa. Certo, non puoi non condividere i problemi dell'insegnante, impegnato in dialoghi senza fine per indirizzare al meglio il lavoro di alcuni ossi duri, ma in quel momento non sono preoccupazioni tue. Ti senti leggera, senza grosse responsabilità, libera di dire cavolate senza paura di fare brutte figure... E' bello curiosare nei taccuini degli altri, e scoprire altri immaginari, figure che dalle tue mani non potranno mai uscire perchè non ti appartengono, ma ti colpiscono fortemente, e prima o poi le userai. In soli 4 giorni, a Trento, con Javier Zabala ho imparato e scoperto un sacco di cose. Ad esempio, che ho un carattere castigliano. Che "grembiule" e "proboscide" sono parole che suonano malissimo fuori dall'Italia. Che il necéssaire di un artista in viaggio può insospettire la polizia aeroportuale, ed avere tratti in comune con il narcotraffico. Che la nogalina, (o mordente tinta noce, di cui mio padre, falegname, ha sempre tessuto lodi inascoltate) ha effettivamente un colore bellissimo anche sulla carta. Che, in spagnolo, colmillo è un dente, ma non un dente qualsiasi, è un canino, ma non un canino umano, insomma Colmillo Blanco è Zanna Bianca, e non so perchè ci ho messo tanto a capirlo, dal momento che stavo disegnando lupi da un'ora.



Che una macchia può essere gatto o gallina senza troppi problemi


Che è molto divertente fare ritratti a persone inesistenti.


E ho imparato anche altro, ad esempio vicende raccapriccianti in merito al Concilio di Trento. Del resto avevamo un docente speciale. Capace addirittura di muovere le orecchie. Questo però non si può imparare.



lunedì 1 luglio 2013

Arche e diluvi

Questo post è dedicato alle persone che hanno condiviso con me ogni martedì sera da aprile a giugno inoltrato, tra pennelli, matite e tubetti di colore, nell'accogliente spazio di Concorto Cinematica. Il mio progetto, un po' folle, denominato Dimenticati da Noè cominciò con una lezione teorica in cui io parlai a macchinetta per un'ora di raffigurazioni di animali, mostrando immagini come queste:





Se hanno sopportato tutto questo e tornano la prossima settimana, pensai, è fatta. Tornarono! e cominciarono a lavorare sodo, facendo decine di bozzetti, sperimentando tecniche diverse, accettando i consigli senza rinunciare alle loro (bellissime) idee. Ecco alcune foto del laboratorio, scattate da Silvia Pagani: bozzetti, tavole finite, gente impegnata a inventare storie di animali mai saliti sull'Arca di Noè, e dunque sconosciuti. Infine, gli "scherzi" della maestra.














Grazie quindi a: Paola, Barbara, Laura, Lorenza, Marco, Claudia, Sara, Camilla, Lucia. E' stato davvero bello lavorare insieme a voi. Anche sotto il diluvio.



mercoledì 26 giugno 2013

Workshop di illustrazione a Trento, con Javier Zabala. Andare nel panico quando il soggetto proposto è "un autoritratto interiore". Aggirarlo astutamente, spatolando qua e là una scorta di fondi colorati, senza un'idea. E, una volta a casa, rendersi conto di averlo fatto, l'autoritratto, senza accorgersene: io sono come questo cane solido, pesante, tranquillo, ma con lo sguardo che va verso... booooh??


sabato 15 giugno 2013

Pagine nel tempo: Orbis Sensualium Pictus


Forse non tutti sanno che, nonostante la stampa a caratteri mobili sia stata inventata nel XV secolo, per avere il primo libro per bambini bisogna aspettare ancora quasi 200 anni. L’Orbis Sensualium Pictus, del ceco J. A. Comenius, considerato il primo vero prodotto editoriale per l'infanzia, è anche il primo sussidiario della moderna didattica elementare. Si tratta di una piccola enciclopedia del sapere: gli elementi naturali, gli animali, i vegetali, l’uomo, la casa, la lettura e la scrittura, le virtù umane, la famiglia, la città, il Regno e il Paese come entità nazionali, le religioni. Ogni argomento viene rappresentato con una figura attorno alla quale compaiono numeri o parole scritte che ne indicano le varie parti, descritte sotto. La cosa più interessante però, sta nell'alfabeto figurato, per l’apprendimento della lettura: accanto ad ogni lettera la figura di un animale, e fin qui, niente di strano... ma la lettera non rappresenta l'iniziale del nome (come nel metodo tradizionale) ma il fonema iniziale del verso di quell'animale! L' AGNUS dunque non sta vicino alla A, ma alla B, poichè balat, cioè bela. Comenius scelse un abbecedario fonico, più vicino al mondo dei bambini, ricco di suoni ed onomatopee. Questo permetteva anche la presenza di più lingue (due nella prima edizione del 1659, successivamente quattro) visto che i suoni non cambiano come i nomi, e un agnello, tedesco, inglese o latino che sia, farà sempre bèèèèè.
L’Orbis Sensualium Pictus è un testo fondamentale nella storia della didattica e fu utilizzato fino alla seconda metà dell'800. E’ il primo testo scolastico in cui le immagini svolgono una funzione essenziale nell'apprendimento.







lunedì 10 giugno 2013

Mai capito niente di motori

Puntualissimo e preciso in tutto, mio nonno lavorava come disegnatore meccanico. Nei cassetti della sua scrivania, nella casa dove ora abito io, ho trovato copie dei suoi lavori, disegni tecnici risalenti agli anni 60. Autocisterne, schemi per trebbiatrici, macchinari a me totalmente sconosciuti. Non ho resistito al fascino di quella vecchia carta rosa, e ci ho scarabocchiato sopra con matite e pennelli. Si vede che non so nulla di motori, a me queste linee suggeriscono tutt'altro.