lunedì 8 settembre 2014

Estava toa na vida...

...quando incontrai Chico Buarque. Ci voleva un'estate come questa, più fredda e noiosa delle altre, per approfondire le mie conoscenze riguardanti la musica popolare brasiliana. Non che adesso ne sappia molto, ma pur ascoltandola da anni non avevo mai pensato di voler vedere le facce corrispondenti alle voci, o voler capire a fondo i testi e la storia delle canzoni. Ci voleva un'estate come questa per rimanere  fulminati, davanti al computer, da uno spezzone di festival in bianco e nero


















e tuffarsi così in un Brasile totalmente immaginario...


















pieno di colori, suoni, e parole nuove.


(Ma non finisce qui; ho ancora alcune cose da dire a Chico. Prossimamente, su queste pagine.)




















sabato 17 maggio 2014

Capita


Capita che, per conoscenza indiretta, ti telefoni un giovane fotografo e ti commissioni dall'oggi al domani (e non è un modo di dire, è proprio da mercoledì a giovedi) la copertina di un suo cofanetto, con cartoline in bianco e nero, foto scattate in spiaggia, in Puglia... immagini un po' trash, schiene pelose, pranzi pesanti sotto il sole, costumi da bagno inadatti ai corpi che li indossano.
Capita che il lavoro sia noiosetto, e basandosi su una foto di vecchio barattolo di conserva di pomodoro, ti si richieda di riprodurlo, così arrugginito, ma con le scritte cambiate, mantenendo grafica e caratteri originali.
Capita poi di conoscerlo di persona, e di scoprire che certi fotografi sono un po' folli e coraggiosi, pronti a prendere un aereo (dall'oggi al domani, e non è un modo di dire) per Tripoli, o per il Cairo per andare a documentare la violenza di un conflitto, rischiando la vita per la passione del proprio mestiere. 
Capita anche che il suo lavoro sia recensito nientemeno che dal New Yorker (http://www.newyorker.com/online/blogs/photobooth/2012/06/gabriele-micalizzi-pane-e-pomodoro.html#slide_ss_0=1

Questo è il mio contributo a Pane e Pomodoro, di Gabriele Micalizzi. Le sue bellissime foto e quelle dei suoi colleghi si possono vedere qui http://www.cesura.it/.


venerdì 4 aprile 2014

Quelli del lunedì

E' inverno, piove, è lunedì sera. C'è il corso di disegno in Biblioteca, a San Nicolò... ma starei tanto bene a casa, stasera, sul mio divano...  La borsa con i pennelli, le matite, il grembiule, le chiavi... oddìo dove ho messo le chiavi?! Magari non verrà nessuno, guarda che tempo, diluvia.  
E invece qualcuno c'è: nonostante il raffreddore, i bambini ammalati, o arrivati direttamente dal lavoro e senza cena. Ho alunni coraggiosi, che combattono contro la pigrizia tutte le settimane per venire a disegnare con me, sfidando stanchezza e intemperie.
Come possono i loro sforzi non essere ripagati?! Lezione dopo lezione si accorgono che disegnare non è poi così difficile, soprattutto se lo si fa insieme e si lascia spazio a qualche chiacchiera, qualche libro condiviso, qualche foto di cane sul cellulare. Le idee arrivano, eccome se arrivano, ognuno trova qualcosa da dire, e lo dice con segni, forme, colori, sfumature; quasi sempre si sfora con l'orario, perchè le 22.30 arrivano proprio quando si è nel bel mezzo del lavoro, nel piacere della pennellata che, coprendo, svela.
Beh, facciamola breve: mi trovo ancora una volta a ringraziare i miei alunni, poichè ogni lunedì sera mi hanno fatto tornare a casa col cervello in moto. Perchè le immagini sbocciano nella mia mente anche osservando il lavoro altrui, che si sviluppa lungo sentieri a me sconosciuti. Quelli di Francesca, Simona, Ermanno, Angelo, Marta, Tea, Barbara, Manuela, Marco e Vincenza hanno incrociato il mio, lasciando il loro colore.
E pazienza se il lunedì non riesco a dormire... farò una camomilla.









domenica 29 dicembre 2013

Regali di Natale

Quest'anno 5 bambine (anzi, 3 bambine e 2 ex bambine) hanno ricevuto il mio regalo di Natale il 1 dicembre. Calendari d'avvento, oh yes, con finestrelle a sorpresa, poesie e pensieri letterari sul Natale, torroncini e piccoli collages. Occorrente: colori, pennelli, matite, ritagli di pannelli in forex, ritagli di nastro, ritagli di carta, ritagli di stoffa e ritagli di TEMPO.




DiSegno, DiVento e AvVento


Questi sette soggetti ed io abbiamo condiviso un buon numero di pomeriggi domenicali invernali nelle stanze della Biblioteca Comunale di Gossolengo (PC). E devo ammettere che il 21 dicembre, la prima domenica senza di loro, mi sono mancati.
Lo so, ho già scritto che disegnare insieme è una cosa magica, ma ogni tanto accade di trovare un gruppo in cui la sintonia è così naturale che sembra di conoscersi da una vita. Col tempo dimenticherò molte cose, ma certo di loro, ricorderò quanto segue:




Quando Beatrice, la regina del non-finito, posata la sigaretta elettronica mi ha mostrato di aver firmato con le proprie iniziali l'incantevole "Notturno ghiacciato".




Quando Sara, (qui sopra insieme a Riccardo), reduce da pranzi luculliani che la rendevano BODENFIA (termine di rara piacentinità) al punto di non aver spazio neppure per un caffè, ha realizzato un pesce palla arancione in un branco di argentee (e snellissime) acciughe.



Quando Giacomo ha fatto il grande topo/lancia mongolfiere (nonchè un paesaggio con pioggia, una veduta sottomarina, 3 o 4 biglietti d'auguri, un paio di decorazioni di carta per l'albero...)




Quando Luciana ha fatto i compiti a casa, e con l'aiuto prezioso del suo Tiago ha terminato il pesce/domatore di rane, in una calda luce circense.



Quando Angela si è sorpresa delle sue stesse capacità, guardando il ritratto di giostraio disperato che aveva dipinto: espressivo, forte, vero! (PS: anche il grembiule che indossa è opera sua!)






Quando Riccardo è arrivato senza occhiali, sfracellati inciampando per strada. O quando ritagliava le nuvole nella pagina di giornale, ne ha trovata una con scritto FEMME, e l'ha scelta come capigliatura per il suo personaggio.




Quando Giulia passava con estrema nonchalance dai neri fortissimi del carboncino, a ritratti intensi e drammatici ad acrilico, alla delicatezza di un paesaggio dalle tinte pastello.


E come non citare il sontuoso banchetto dell'ultima lezione: "aperifresco" confezionato, pane e salame,  formaggio, pizza scaldata sul termosifone e la deliziosa cheesecake di Sara, forse l'unica portata intonata alla musica barocca di sottofondo. Che, nonostante la tovaglia di carta, ci ha fatto sentire dei gran signori: perchè queste sì, che sono fortune.


(Grazie a Silvia Pagani, Beatrice e Sara per le foto!)

sabato 28 dicembre 2013

Vecchie foto, nuovo incontro

Una ventina di giorni fa sono stata di nuovo a Bolzano, invitata dall'amico Emanuele Pasquali, docente presso il Liceo Artistico e Pedagogico "G. Pascoli", e dai suoi alunni, che avevo conosciuto lo scorso anno. Non sto a ripetere concetti già espressi: ma efficienza della scuola, spaziosità e moderna attrezzatura delle aule, attenzione massima dei ragazzi alla lezione e rispetto per i materiali sono cose che mi hanno nuovamente colpito, al confronto con le realtà piacentine che frequento.
Ho lavorato con i ragazzi sul tema del Natale, MA SOPRATTUTTO sono entrata in possesso delle belle foto (grazie a  Giulia che me le ha spedite) del laboratorio svolto nella stessa sede nel Giugno 2012; le posto qui, in ordine di scatto, precisando che i ragazzi le hanno scattate con l'intento di documentare le fasi di realizzazione di una mia tavola, tecnica mista e soggetto... molto libero.
E quando mi manderanno quelle di Dicembre (spero non a Giugno 2014!) farò un bel post natalizio.

1. il bozzetto veloce



2. quando non si capisce ancora nulla: lo sfondo

3. quando il retro della tavoletta è più artistico del disegno 

4. il disegno a matita sopra lo sfondo
5. il cielo scuro

6. i gabbiani a tempera
7. matita nera per la nave




8. lumeggiature a tempera sui pesci...
9. ... e dettagli a matita bianca


10. la tavola finita